“Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” E. Lorenz
Mai come ora questo concetto espresso dal meteorologo E. Lorenz si rivela veritiero e concreto. Un incendio appiccato nella foresta più grande del mondo, provoca una variazione sempre più netta dei cambiamenti climatici e un susseguirsi di catastrofi.
Lo scorso agosto si è infatti sviluppato un incendio nella foresta Amazzonica brasiliana dove vivono numerose specie di animali, piante e popolazioni indigene. La maggior parte degli indigeni, si dedica alla salvaguardia della foresta. Spesso purtroppo, questi guardiani vengono uccisi da tagliaboschi e contadini che hanno come scopo quello di deforestare e tagliare gli alberi per permettere alle multinazionali di coltivare e costruire in quel territorio. La foresta Amazzonica, oltre a essere un habitat, è inoltre essenziale per produrre una buona parte dell’ossigeno della nostra atmosfera e per assorbire anidride carbonica, contrastando la produzione eccessiva di questo gas serra. Questo assorbimento è un processo del tutto naturale, in grado di mitigare notevolmente gli effetti disastrosi dell’inquinamento ambientale.
Gli incendi rilevati nella foresta pluviale Amazzonica sono stati 72.843, l’83% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e il numero più alto dal 2013, quando l’agenzia ha iniziato le rilevazioni.
Eleonora Cumoli, 2A